AssidaiAssidai
✕
  • Home
  • Assidai
    • Chi siamo
    • Organi Sociali
    • I nostri valori
    • Fiscalità
    • Statuto
    • Regolamento
    • Certificazioni
  • Persone
    • Assidai | Assistenza Sanitaria Integrativa per le persone
    • Chi può iscriversi
    • Piani Sanitari
    • Iscriviti
    • Accesso ai servizi e istruzioni operative
  • Aziende
    • Assidai per le aziende
    • Piani sanitari
    • Polizze vita, infortuni e invalidità
    • Iscriviti
    • Accesso ai servizi
  • Novità da Assidai
    • Assidai News
    • Welfare 24
  • Contattaci
  • Area riservata
    • Per la persona
    • Per l’azienda
    • Associazioni territoriali Federmanager

Ticket, esami, screening e pronto soccorso ecco il federalismo sanitario italiano

Pubblicato il 15 Novembre 2017 Gianluca Grimaldi In Welfare24 /  1

Uno studio di Cittadinanzattiva rivela: tempi d’attesa e qualità diversi tra le regioni

Per una mammografia nel Nord-Ovest si attendono 89 giorni, in media in tutta Italia 122 giorni (due mesi in più rispetto al 2014) e al Sud e nelle Isole addirittura 142 giorni. Sulle quattro vaccinazioni obbligatorie da anni (polio, difterite, teta ed epatite B), Abruzzo, Molise e Basilicata hanno una copertura superiore al 97% mentre Friuli Venezia Giulia e la Provincia Autonoma di Bolzano si fermano rispettivamente all’89% e all’85%. Un ticket per una visita specialistica costa 16,5 euro nelle Marche e quasi il doppio, per l’esattezza 29 euro, in Friuli. L’arrivo del Pronto Soccorso che in Liguria richiede 13 minuti e in Basilicata quasi mezzora (27 minuti). Sono solo alcuni degli esempi delle profonde disuguaglianze che permangono (e in taluni casi aumentano) in Italia nell’accesso ai servizi sanitari che incidono purtroppo sulla salute dei cittadini.

Una sorta di “federalismo” sanitario evidenziato dall’ultimo Osservatorio Civico sul tema, presentato recentemente da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato e riferito all’anno 2015. I numeri parlano chiaro: dai tempi di attesa all’erogazione dei farmaci, dalla copertura vaccinale alla gestione del Pronto Soccorso, dai servizi per i malati oncologici agli screening per i tumori, l’Italia della sanità viaggia davvero a mille velocità. Al Sud si concentrano le Regioni con maggiori problematicità (ma ci sono anche eccezioni positive) mentre al Nord alcune regioni faticano più del passato a mantenere livelli elevati di performance nell’erogazione dei servizi sanitari ai cittadini. I motivi di questa situazione? Sempre gli stessi, tra cui le risorse statali sempre più scarse e il graduale invecchiamento della popolazione: per questo lo sviluppo del secondo pilastro (a partire dai fondi sanitari integrativi) è sempre più essenziale per la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale.

Sanità, aumenta il divario Nord-Sud

Un tema da non sottovalutare è quello dei Lea (Livelli essenziali di assistenza): nel 2015 passano da tre a cinque le Regioni che non li rispettano nonostante l’attuale sistema di affiancamento dei ministeri competenti: al Molise, Calabria e Campania, che versa in condizioni di particolare criticità (da un punteggio di 139 nel 2014 a 106 nel 2015), si aggiungono Puglia (da 162 del 2014 a 155 nel 2015) e Sicilia (da 170 nel 2014 a 153 nel 2015). Anche fra quelle che garantiscono i livelli essenziali di assistenza, le discrepanze sono notevoli: si va da un punteggio di 212 (la soglia di sufficienza è pari a 160) della Toscana ai 170 della Basilicata. Del resto, secondo l’Istat, la quota di persone che ha rinunciato a una visita specialistica negli ultimi 12 mesi è cresciuta tra il 2008 e il 2015 dal 4% al 6,5% della popolazione. Il fenomeno appare più accentuato nel Mezzogiorno che passa dal 6,6% nel 2008 al 10,1 per cento.

E gli screening oncologici? Quello mammografico, nonostante l’aumento degli inviti recapitati nel 2015, presenta disuguaglianze territoriali significative: al Nord raggiunge quasi tutte le donne (oltre nove su dieci) ma al Sud solo il 60%. Per guardare il dettaglio delle singole regioni, guida l’Emilia Romagna (78%) mentre Campania, Calabria e Sicilia si attestano al 50%. Per quanto riguarda invece i tempi di attesa per le prestazioni diagnostiche e specialistiche in caso di sospetto diagnostico, i dati del monitoraggio delle strutture oncologiche di Cittadinanzattiva mostrano che al Nord l’80% delle persone in condizione di urgenza accede entro le 72 ore stabilite. Percentuali peggiori sono rilevabili al Centro (72%) e al Sud (77%). C’è maggiore tempestività, invece, per l’accesso all’intervento chirurgico a seguito di diagnosi oncologica. Al Nord il 100% dei cittadini accede entro 60 giorni, al Centro l’88% e al Sud il 77%. Nota dolente, purtroppo, l’accesso alla radioterapia e alla chemioterapia che, soprattutto al Centro e al Sud, non viene garantita entro 30 giorni nel 100% delle strutture ma solo rispettivamente nell’84% e nel 86 per cento.

Cittadinanzattiva

  • LinkedIn
  • Twitter
  • Facebook
Non autosufficienza, un problema molto italiano
Presentazione di Welfare 24

Ultime News

Lo stile di vita e l’ambiente in cui viviamo impattano sulla salute e sulla longevità addirittura più di quanto faccia il nostro dna

Vivere più a lungo? Gli stili di vita contano più del Dna

Assidai vede rinnovata anche per l'anno 2025 la certificazione relativa alla parità di genere UNI PdR 125:2022

Assidai: confermato nel 2025 il rinnovo della certificazione per la parità di genere UNI PdR 125:2022

Assidai partecipa alla Race for the Cure

Welfare 24

Colpite 6 milioni di persone in Italia: il valore della diagnosi precoce

Colpite 6 milioni di persone in Italia: il valore della diagnosi precoce

Un progetto europeo che coinvolge l’Istituto Neurologico Besta di Milano per cambiare il futuro della prevenzione e della cura dell’ictus

Un “digital twin” per la prevenzione dell’ictus

Indennimeo confermato Presidente di Assidai

Abbraccia la serenità

ULTIMI POST

Colpite 6 milioni di persone in Italia: il valore della diagnosi precoce

Colpite 6 milioni di persone in Italia: il valore della diagnosi precoce

Un progetto europeo che coinvolge l’Istituto Neurologico Besta di Milano per cambiare il futuro della prevenzione e della cura dell’ictus

Un “digital twin” per la prevenzione dell’ictus

Lo stile di vita e l’ambiente in cui viviamo impattano sulla salute e sulla longevità addirittura più di quanto faccia il nostro dna

Vivere più a lungo? Gli stili di vita contano più del Dna

Link Utili

  • Statuto
  • Regolamento
  • Certificazioni
  • I nostri valori
  • Richiesta Rimborsi
  • Strutture convenzionate – Ricerca Strutture
  • Richiesta password
  • Video tutorial

Seguici su…

linkedinfacebookinstagramthreadsxyoutube

Un’iniziativa di



ASSIDAI – Fondo di Assistenza Sanitaria Integrativa Dirigenti Aziende Industriali
Via Ravenna,14 – 00161 Roma (RM) – Tel. 06 44070600 – Codice Fiscale 97076780580


©2016 Assidai. Tutti i diritti riservati.
  • Informativa resa agli iscritti
  • Privacy policy
  • Cookie Policy
  • Glossario
  • Faq