La decisione dell’Aifa sulla rimborsabilità del farmaco rappresenta una svolta per 1,3 milioni di persone, che potranno passare da 365 a 52 iniezioni l’anno, migliorando la qualità di vita e l’aderenza terapeutica
Una svolta per la vita di 1,3 milioni di persone nel nostro Paese che hanno il diabete mellito di tipo 2 e di tipo 1, che d’ora in poi potranno passare da 365 iniezioni a 52 iniezioni di insulina l’anno. È quella impressa dall’Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco), che ha approvato la rimborsabilità della prima insulina basale settimanale al mondo indicata per il trattamento del diabete nelle persone adulte. Un passaggio “storico”, che vede peraltro l’Italia come apripista in Europa dopo il via libera arrivato da Ema (l’Agenzia europea per i medicinali) un anno fa, come da noi riportato su Welfare24 nel giugno dello scorso anno.
Tutto ciò porterà a risultati concreti innanzitutto per la qualità di vita di almeno un 30% dei 4 milioni di persone con diabete in Italia, ma anche in termini di aderenza terapeutica e di sostenibilità ambientale con una riduzione stimata di 865 tonnellate di anidride in cinque anni, grazie al crollo del numero di “penne” utilizzate per la somministrazione del farmaco.
“Porre il paziente al centro, come prescrive l’articolo 32 della Costituzione, semplificare l’aderenza alle terapie e garantire un’innovazione sostenibile sono priorità fondamentali nelle politiche sanitarie del nostro Governo, a tutela del diritto di accesso ai farmaci per tutti i cittadini e in un contesto demografico caratterizzato dall’invecchiamento della popolazione e dalla crescente incidenza delle patologie croniche”, ha spiegato il Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, intervenendo alla presentazione della novità terapeutica. “Il fatto che l’Italia sia il primo Paese al mondo a rendere disponibile questa innovazione a carico del Servizio Sanitario Nazionale testimonia la forza di una collaborazione virtuosa tra istituzioni, politica, industria, comunità scientifica e associazioni dei pazienti, unite per migliorare la qualità di vita dei cittadini”, ha poi aggiunto.
L’insulina settimanale, o insulina icodec, è una formulazione di insulina umana modificata con l’aggiunta di un acido grasso a lunga catena che ne prolunga l’effetto, consentendo al farmaco di essere rilasciato lentamente, mantenendo un livello di zucchero nel sangue stabile per un’intera settimana. Ma cosa cambia concretamente per le persone malate e per la gestione delle cure, con la novità dell’insulina basale settimanale? Se fino a oggi la terapia insulinica ha comportato almeno un’iniezione al giorno, con ricadute sulla sfera personale, sociale e lavorativa, il cambio di passo è drastico. Il vantaggio è sicuramente una gestione più flessibile della malattia: una concreta risposta per chi vive il diabete può aiutare a migliorare l’aderenza terapeutica e riduce il carico mentale associato alla malattia cronica.
Secondo le esperte e gli esperti, l’insulina a somministrazione settimanale rappresenta, per le persone diabetiche, la prima grande innovazione farmacologica dopo più di un secolo, ossia dalla scoperta dell’insulina stessa. Si tratta di una grande opportunità che può consentire un percorso di cura più semplice e più efficace e, in definitiva, più salute e miglior qualità di vita. L’attesa era alta: stando a uno studio, oltre il 90% di medici e pazienti ha espresso il desiderio di poter evitare le iniezioni giornaliere. Un auspicio per nulla banale: il ritardo nell’avvio del trattamento insulinico espone, inoltre, a un rischio aumentato di complicanze gravi come infarto (+67%), insufficienza cardiaca (+64%), ictus (+51%), nefropatia (+18%), neuropatia (+8%) e retinopatia (+7%).
Raffaella Buzzetti, Presidente società italiana di diabetologia “Ora accesso al farmaco in tutte le Regioni”
“Ora bisogna garantire un accesso equo e veloce a vantaggio di tutte le persone con diabete, insieme con la piena fiducia nel suo utilizzo da parte della classe medica. La Lombardia è stata la prima, seguita da molte regioni, tra cui Lazio, Toscana, Emilia-Romagna. Mentre altre, soprattutto al Sud, devono ancora avere l’ultimo via libera, come Sardegna, Sicilia, Calabria. Dobbiamo fare in modo che arrivi presto a tutti, colmando queste differenze”. Dopo l’approvazione dell’Aifa, Raffaella Buzzetti, prima donna Presidente della Società italiana di Diabetologia (SID), guarda già avanti e auspica una rapida diffusione in tutto il Paese della rimborsabilità dell’insulina settimanale. Trattasi infatti – secondo l’esperta – di una scoperta molto importante per la qualità della vita delle persone malate. Oltre al fatto – aggiunge – che è stato dimostrato come il minor numero di iniezioni o compresse migliora l’aderenza alla terapia, anche per un semplice fatto di compliance. Inoltre, conclude, “è dimostrato che il profilo di sicurezza e di efficacia dell’insulina settimanale è molto simile, se non superiore, a quella giornaliera”.
Raffaella Buzzetti è Responsabile dell’Unità operativa dipartimentale di Diabetologia presso l’Azienda ospedaliero-universitaria Policlinico Umberto I e docente di Endocrinologia presso il Dipartimento di Medicina sperimentale. E’ la nuova Presidente della Società italiana di diabetologia (Sid), prima donna a ricoprire questo incarico dopo 60 anni dalla fondazione della Società.