Florio

A 93 anni fa ancora il manager e accarezza l’idea di laurearsi in Economia!

A nome di Federmanager Abruzzo e Molise sono felice di aderire all’iniziativa proposta da Assidai “Ogni abbraccio è una storia da raccontare” e di proporvi l’intervista al nostro iscritto Giovannino Del Bianco, che abbraccio nella foto.

Giovannino Del Bianco è di Manoppello (PE) ed è un manager abruzzese di lunga esperienza, ha lavorato a Milano per importanti aziende e attualmente è Presidente del Collegio Revisori dei conti di Federmanager Abruzzo e Molise e di importanti gruppi industriali.

D: Con la tua lunga esperienza cosa ti senti di dire alle nuove generazioni? Cosa vuol dire essere Manager?

R: Un manager intanto è sicuramente consapevole del concetto di responsabilità che investe la classe dirigente. In altre parole un manager non mette a rischio l’azienda per cui lavora. Manager vuol dire anche essere lungimiranti. Verificare/recepire tutte le opportunità che si presentano per la sviluppo dell’azienda Italia. Ma è soprattutto nella condivisione dell’obiettivo che un bravo dirigente manifesta le sue qualità, attraverso la fiducia. E poi un manager lo riconosci dall’ampiezza della sua giornata lavorativa, tutta vissuta interamente.

D: Imprenditori e dirigenti: quanto è importante il dialogo tra questi due attori in un momento congiunturale come questo?

R: Fondamentale direi. Aggiungo anche che il cambio generazionale dovrebbe favorire un dialogo sempre più costruttivo per dare continuità alla vita di impresa.

D: Ai nuovi dirigenti, alle giovani leve che hanno la responsabilità di contribuire attivamente all’economia del Paese, che cosa auguri e che cosa consigli?

R: In entrambi i casi la parola d’ordine è amare. L’amore per il proprio lavoro e soprattutto per l’onestà, non dimentico mai che il denaro è semplicemente un mezzo d’opera e non un fine.

Florio Corneli

Sergio

Abbracci metà anni ‘70

Questa è una foto scattata in una tranquilla domenica di una stagione per me importante e felice.
Gli anni ‘70, gli anni delle mia crescita professionale, con le mie figlie, ancora bambine e il sorriso di mia moglie.
Una foto che credo riesca a comunicare quanto io provassi allora e provo ancora e finché vivrò per le persone a me più care.
Oltre la retorica dei facili sentimenti e nella considerazione di quanto tempo è passato da allora, penso che questa foto sia la testimonianza della positività in cui la mia generazione ha vissuto, grazie alla ricostruzione ed al lavoro dei nostri padri.
Una generazione cresciuta nell’ottimismo dei mitici anni sessanta, in cui il nostro paese sembrava potesse avere un grande futuro.
Proprio negli anni di questa foto, invece il” grande futuro” ha cominciato a vacillare .
In effetti c’erano già i segnali che avrebbero dovuto far capire che quelle aspettative sarebbe state, a poco a poco, disattese.
Ingiustizie sociali, consumismo, corruzione, inquinamento…
Col senno di poi è facile, dirà qualcuno.
Oggi ho imbarazzo nei confronti dei giovani, per la miopia della mia generazione, soprattutto di coloro che avevano in mano le sorti del nostro Paese, e non hanno saputo conservare per i giovani di oggi le stesse prospettive che noi abbiamo avuto.
La mia speranza è che il nipotino che oggi è il futuro della mia famiglia, possa far parte di una nuova generazione che ridia prospettive al nostro paese e la voglia di credere nel domani.
Che alzino gli occhi dagli schermi dei cellulari, però.
Che si guardino intorno, rigenerando i veri valori della vita, tra tutti l’onestà e l’altruismo.
Qualche libro in più da leggere e meno realtà virtuale.
Un utopia? Spero di no.
Un auspicio che spero si avveri.

Sergio Martino

Valeria

Emozioni

Al centro una maglia posata sul campo…
L’unica donna in maglietta bianca sono io…moglie dell’atleta che ha indossato quella maglia…
Cinque squadre di rugby – tra cui la sua – si stringono e mi abbracciano in ricordo di quell’atleta.

Valeria Bucci

Michaela

Un abbraccio d’amore: una bimba a lungo attesa, cercata e desiderata.
Una gioia indescrivibile arrivata dopo tante traversie e molte lacrime.
Talmente felice e grata di tale dono da avere ancora paura che non sia vero!

Michaela Marra

Antonella

…E ricorda che dimenticherò tutti i litigi, tutti i tuoi “ti odio” urlati con la gola ma non con il cuore, tutte le volte che mi girerai le spalle, ma mi resterà sempre nel cuore e nella mente il tuo abbraccio.

Antonella Calciano

Paolo

Aderisco con entusiasmo alla vostra iniziativa, con una foto molto dolce, in quanto in una manifestazione a Bologna, ho incontrato inaspettatamente mio figlio e ho capito che era un ….adulto!

Paolo Chiapparini

Italia

Vi invio la foto di un abbraccio tra i più belli che io abbia ricevuto.
Forse non sarà sufficiente per partecipare al concorso ma la foto parla da sé, non c’è bisogno di raccontare nulla.

 

Italia Cardillo

Gianluigi

Questa è la foto di mio figlio Luca Gianluigi nel giorno della sua laurea triennale in ingegneria gestionale al Politenico di Milano, insieme alla sorella.
“La felicità, come un bacio, per essere vera va condivisa e, condividerla con un abbraccio, è il modo migliore che vi sia!” La gioia e la felicità di un genitore sono immensi nel vedere il proprio figlio raggiungere un importante traguardo, e la propria figlia, orgogliosa del fratello, che affettuosamente lo abbraccia e lo bacia esprimendo la propria stima nei suoi confronti. La foto e l’espressione dei miei figli sono l’emblema della sincerità dei sentimenti e del legame che c’è tra di loro. Come genitori siamo orgogliosi e commossi.

Gianluigi De Bernardi

Maria Teresa

In questa foto sono con Lavinia, la mia figlia di 15 anni. Sono pendolare per lavoro da otto anni e sono andata via, per la prima volta dalla mia città, per raccogliere una sfida professionale quando Lavinia entrava in prima elementare.
Lavinia è figlia unica, è cresciuta più in fretta delle altre bambine e dal lunedì al venerdì vive con il papà a Cagliari con una settimana piena di impegni quali il liceo, la danza, la scuola d’inglese e il Super Dog Tommy da portare a spasso….
Ma i fine settimana sono vissuti intensamente con la sua mamma al mare, oppure a fare le cose “da donne” andando dall’estetista o dalla parrucchiera.
Vi invio un abbraccio pieno di soddisfazione: dopo aver cambiato “testa”, infatti, Lavinia si è fatta le ciocche azzurre come è di moda fra le adolescenti e la sua mamma, per sembrare più giovane, è passata dai colpi di sole lisci al castano mosso…piccole stravaganze che ci uniscono…”cose da donne”!!!

Maria Teresa Lilliu

Giampaolo

Er nipote adottato

Mi nipote Chicco è ‘n ber moretto
Se magna tutto eppoi se lecca er piatto
Viene da ‘na tera ‘n mezz’ar mare
C’hanno chiamato er Madagascare
E doppo ‘n po’ de tempo tribolato
A casa ce l’avemo riportato
Qui a Roma nea tera der Papato
Speranno che sia sempre fortunato
Se dice la mamma è una sola
Ma tu Chicco mio sei fortunato
Perché de mamme ne hai avute due
Una pè nasce e una t’h’allevato
Perché m’hai da dà retta fijetto mio
Chi deve giudicà è sortanto Dio

Giampaolo Marcellini