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linee guida alimentazione crea

Dal CREA le nuove Linee Guida per l’alimentazione

Pubblicato il 19 Febbraio 2021 Andrea Bertoni In Home page, News /  

Dopo più di dieci anni dall’ultimo aggiornamento il Crea (principale Ente di ricerca italiano dedicato alle filiere agroalimentari con personalità giuridica di diritto pubblico, vigilato dal Ministero delle politiche agricole) ha pubblicato la revisione delle Linee Guida per una sana alimentazione. Un documento chiave, riportato anche dal sito del Ministero della Salute e rivolto a tutti i consumatori che raccoglie e aggiorna consigli e indicazioni alimentari, elaborate da un’apposita commissione scientifica. Le Linee Guida italiane si basano ovviamente sul modello alimentare mediterraneo e hanno tre obiettivi molto chiari: la prevenzione delle malattie cronico-degenerative (principale causa di decessi nei Paesi occidentali), la promozione di salute e longevità (già, peraltro, punto di forza del nostro Paese visto che solo la Spagna ci è davanti come durata della vita media), e la sostenibilità sociale e ambientale.

Il rapporto tra corretta alimentazione e salute

Prima di entrare nello specifico del rapporto redatto dal Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA) è necessaria una premessa. Il rapporto tra nutrizione, corretta alimentazione e salute è molto stretto. Nella storia recente del nostro Paese, sul piano della salute, – si sottolinea nel documento – si è passati dalla sotto nutrizione di un terzo della popolazione negli anni Trenta al sovrappeso, che riguarda oggi quasi il 60% degli italiani, con il 21% di obesi, dati che preoccupano soprattutto in merito al crescente problema dell’obesità infantile.

Non solo. La diffusione progressiva del sovrappeso e dell’obesità nel mondo ha portato a coniare il termine globesity, una vera emergenza globale, che minaccia la salute della popolazione occidentale. In Europa, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) segnala che la frequenza dell’obesità è triplicata negli ultimi due decenni e ha ormai raggiunto proporzioni epidemiche. A peggiorare la situazione c’è, poi, la sedentarietà: sempre l’OMS stima, infatti, che circa il 41% degli europei non svolge alcun tipo di attività fisica nell’arco della settimana e ciò aumenta il rischio di malattie croniche. Secondo l’Atlante delle malattie cardiache e dell’ictus cerebrale, recentemente pubblicato dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità, l’alimentazione non corretta e la sedentarietà rappresentano i maggiori responsabili (preceduti solo dall’abitudine al fumo) dei 17 milioni di morti per malattie circolatorie, cardiache e cerebrali. Se non bastasse, dopo molti anni di analisi ed oltre 7.000 studi scientifici, l’American Institute of Cancer Research (AICR) e il World Cancer Research Fund (WRF), due autorevolissime società scientifiche statunitensi, hanno messo a punto un decalogo di raccomandazioni per la prevenzione del cancro a tavola, dove si sottolineano le regole della corretta alimentazione e la raccomandazione a svolgere quotidianamente 30 minuti di attività fisica.

Le Linee Guida italiane: 13 direttive chiave

In questo contesto si inseriscono le Linee Guida per una sana alimentazione (stese per la prima volta nel 1986 e successivamente aggiornate con cadenza periodica), che insieme con i Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia (LARN) per la popolazione italiana sono tra gli strumenti di orientamento delle politiche alimentari del Paese. I LARN – in particolare – sono le raccomandazioni nutrizionali, ossia fissano le quantità di nutrienti e di energia in grado di soddisfare i relativi bisogni, nonché le quantità che, qualora in eccesso, potrebbero comportare effetti negativi sulla salute. Le Linee Guida sono invece le raccomandazioni basate sugli alimenti e sulla dieta, ossia indicano con quali scelte alimentari, a seconda delle tradizioni e delle abitudini locali, si possono soddisfare i LARN.

Esse si propongono la tutela della salute in situazioni in cui fattori socio-economici e comportamentali determinino eccessi o carenze di assunzione alimentare con conseguenti effetti sulla salute dell’individuo. I due strumenti sono dunque due facce della stessa medaglia: le Linee Guida traducono in indicazioni alimentari pratiche gli obiettivi nutrizionali fissati nei LARN e la loro revisione periodica segue generalmente la revisione dei Larn. La caratteristica principale delle Linee Guida per una sana alimentazione è quella di “rappresentare il consenso di una commissione multidisciplinare, con messaggi rivolti alla popolazione generale in modo autorevole e libero da condizionamenti”, spiegano ancora gli esperti che ne hanno curato la redazione.

Vediamo allora nel dettaglio le Linee Guida, curate da un gruppo di esperti (oltre 100 componenti) molto più ampio rispetto al passato e composto da specialisti dei Ministeri coinvolti nelle tematiche delle Linee Guida stessa, da professori di nutrizione, da esponenti delle società scientifiche di ambito nutrizionale e medico, da associazioni di medici, dietisti, biologi e consumatori.

Spiegarle in modo schematico è la cosa più semplice. Esse si dividono in 13 direttive chiave, che a loro volta sono suddivise in quattro blocchi logici.

  1. Bilancio nutrienti ed energia dove le direttive chiave sono “controlla il peso e mantieniti sempre attivo” e “consigli speciali per persone speciali”.
  2. Più è meglio, che approfondisce il tema degli alimenti o dei gruppi il cui consumo deve essere incentivato. Direttive chiave: “più frutta e verdura”, “più cereali integrali e legumi”, “bevi acqua ogni giorno in abbondanza”.
  3. Meno è meglio, dove nel mirino finiscono invece nutrienti critici nella dieta attuale e il cui consumo dovrebbe essere ridotto. Direttive chiave: “sui grassi scegli quali e limita la quantità”, “meno bevande zuccherate e dolci”, “meglio poco sale ma iodato”, “bevande alcoliche, se sì il meno possibile”.
  4. Varietà, sicurezza e sostenibilità, ovvero come garantirsi un’alimentazione completa e salutare di tutti i nutrienti per le diverse età e condizioni della vita. Direttive chiave: “varia la tua alimentazione”, “attenzione a diete e integratori”, “la sicurezza dei tuoi cibi dipende da te” e “scegli alimenti sostenibili”, un filone quest’ultimo particolarmente d’attualità visto il trend globale verso percorsi sempre più orientati alla sostenibilità.

Infine, le Linee Guida 2018 contengono piani dietetici, anche ipocalorici, che includono alimenti provenienti da tutti i gruppi alimentari utilizzando come riferimento le “porzioni standard italiane”, la cui corretta conoscenza da parte del consumatore è di importanza fondamentale per una alimentazione equilibrata. Novità dell’ultima revisione è l’introduzione di raccomandazioni pratiche di profili di consumo anche per i bambini e gli adolescenti, per aiutare le famiglie ad organizzare un’alimentazione quotidiana, varia ed equilibrata anche per l’età evolutiva.

Assidai e la prevenzione primaria: un impegno di lungo periodo

Le Linee Guida del CREA fin qui illustrate sono coerenti con la prevenzione primaria delle malattie croniche, principale causa di decesso nei Paesi occidentali, di cui Assidai si fa da tempo promotore nei confronti dei propri iscritti e dei propri stakeholder. Adottare stili di vita sani, in cui una corretta alimentazione e un’attività fisica (o meglio ancora sportiva) regolare sono pilastri irrinunciabili, è il modo migliore per diminuire la probabilità di insorgenza di patologie cardiocircolatorie o di tumori, alleggerendo al tempo stesso il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) di costi rilevanti che ne mettono a rischio la sostenibilità nel lungo periodo. Un obiettivo, quest’ultimo, che dovrebbe avere ciascuno di noi e che Assidai ha tra i propri capisaldi in un’ottica di supporto e complementarietà a una sanità pubblica che resta tra le migliori al mondo per le caratteristiche di equità e universalità.

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