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nei benigni maligni

I nei e la loro evoluzione, cosa tenere d’occhio

Pubblicato il 25 Giugno 2019 Gianluca Grimaldi In Welfare24 /  

Come distinguere un neo benigno da uno che sta degenerando in melanoma? La regola dell’alfabeto e le parti del corpo alle quali dobbiamo stare più attenti.

I nei sono macchie della pelle dovute all’accumulo di melanociti, le cellule che producono melanina, cioè il pigmento responsabile del colore della pelle e dell’abbronzatura. Rappresentano un’anomalia della pelle, ma sono fisiologici: la maggior parte delle persone ne ha un numero compreso tra i 10 e i 40; alcuni sono presenti fin dalla nascita, altri si formano nel corso della vita.

Ma quali sono le principali caratteristiche dei nei benigni? Di solito hanno una larghezza inferiore al mezzo centimetro, una forma tondeggiante con contorni definiti e un colore che va dal rosa al marrone scuro. La quasi totalità dei nei è completamente innocua.

Una minima parte, tuttavia, può degenerare e dare vita a un aggressivo cancro della pelle: il melanoma.

Come riconoscere un neo comune e benigno da uno che sta degenerando in melanoma? Quando si svolge il cosiddetto auto-esame della propria pelle, una formula semplice ma efficace da ricordare nasce dalle prime cinque lettere dell’alfabeto ed è spiegata nell’immagine in pagina. Si parte dalla A di asimmetria nella forma: un neo benigno è generalmente tondeggiante, mentre un melanoma è più irregolare. La B riguarda i bordi, che nel caso di una lesione tumorale possono essere irregolari e indistinti, mentre la C è il colore variabile, ossia con sfumature diverse all’interno del neo stesso, cosa che deve fare scattare un campanello d’allarme. Poi c’è la D di dimensioni: nel passato venivano considerati a rischio i nei sopra i 6 millimetri di diametro, ma la diagnosi precoce ha reso frequente il riscontro di melanomi di dimensioni minori. Infine, la E come evoluzione. Quando nell’arco di poche settimane o mesi si riscontrano cambiamenti nella forma, nel colore e nelle dimensioni del neo, oppure quando la lesione cutanea diviene rilevata (cioè sensibile al tatto) e palpabile oppure, ancora, quando sanguina spontaneamente, allora è il momento di rivolgersi al dermatologo.

Dove può svilupparsi un melanoma? In teoria in qualsiasi parte del corpo, anche se negli uomini sono più frequenti su testa, collo e tronco e nelle donne sugli arti. In realtà ci sono anche lesioni più subdole che normalmente sfuggono alla nostra attenzione, per esempio sul cuoio capelluto o tra le dita dei piedi: in questo caso è la visita dermatologica a fare la differenza.

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