Focolai in Usa e record di contagi negli ultimi 25 anni in Europa. La Società Italiana di Pediatria: “L’unico strumento sicuro di prevenzione, anche delle complicanze, è il vaccino”
Il morbillo torna a rialzare la testa a livello globale. In Usa sono stati registrati infatti focolai e due decessi, in Europa il record di casi (nel 2024) da 25 anni a questa parte, in Italia si sono verificati 1000 contagi (tra febbraio 2024 e gennaio 2025). Numeri che preoccupano le persone esperte, se a questo si aggiunge un leggero calo delle coperture delle vaccinazioni raccomandate nei primi anni di età, certificato dai dati 2023 del Ministero della Salute.
Per questo, anche le pediatre e i pediatri della Società italiana di pediatria (Sip) nelle scorse settimane sono scesi in campo per smentire alcune delle fake news circolate e per fare il punto della situazione. Il punto di partenza: “L’unico strumento sicuro ed efficace per prevenire il morbillo e le sue complicazioni è la vaccinazione. Le evidenze scientifiche sono chiare: è una malattia grave e altamente contagiosa. Teorie come quella che una corretta alimentazione o l’assunzione di vitamina A possano sostituire il vaccino sono scientificamente infondate”.
I dati parlano chiaro. Secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, tra febbraio 2024 e gennaio 2025 sono stati registrati 32.265 casi di morbillo nei Paesi dell’Unione europea. L’Italia è tra le nazioni più colpite, con 1.097 contagi, seconda solo alla Romania (27.568). L’86% dei casi riguarda bambine e bambini non vaccinati. I dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità registrano (dal primo gennaio 2025 al 28 febbraio 2025) 127 casi di morbillo in Italia, oltre il 90% ha riguardato bambine e bambini non vaccinati, il 7% coloro che hanno effettuato una sola dose di vaccino.