È quanto sottolineato dall’Istituto superiore di Sanità in occasione della Giornata Mondiale dell’Obesità: se non si cambiano stili di vita il rischio è di sviluppare cronicità
Nel nostro Paese quattro persone adulte su 10 sono in eccesso ponderale: tre in sovrappeso (con un indice di massa corporea compreso fra 25 e 29,9) e una obesa (indice superiore a 30). È quanto emerge dai dati riferiti dal sistema di sorveglianza Passi per il biennio 2022-2023 relativi a peso e altezza di persone tra 18 e 69 anni in Italia e riportati dall’Istituto Superiore di Sanità in occasione del World Obesity Day, la Giornata Mondiale dell’Obesità che ricorre il 4 marzo. Istituito nel 2015 dalla World Obesity Federation l’evento coinvolge organizzazioni, associazioni e persone con l’obiettivo di invertire la crisi globale dell’obesità sensibilizzando cittadini e istituzioni incoraggiando la prevenzione di una condizione cronica complessa che richiede interventi su più livelli, anche quando, negli stadi iniziali, non si associ a complicanze.
Il focus dell’edizione 2025 della giornata dedicata al contrasto dell’obesità è stato sui sistemi, sanitari e governativi, sugli ambienti di vita e di lavoro, sui media, che, con un approccio sistemico e collaborativo, possono affrontare la sfida globale contro l’obesità e il sovrappeso. Molte persone che sono in sovrappeso, se non intervengono con cambiamenti nello stile di vita, – sottolinea l’Iss – possono progredire verso l’obesità che si associa a un aumento del rischio di sviluppare malattie croniche – come patologie cardiovascolari, diabete di tipo 2, alcuni tipi di cancro, problemi articolari – che riducono la durata della vita e ne peggiorano la qualità.
L’eccesso ponderale, in Italia, è più frequente fra gli uomini rispetto alle donne (52% contro 34%); fra le persone con difficoltà economiche (52% contro 39%) e fra le persone con un basso livello di istruzione (63% fra chi ha la licenza elementare contro il 32% fra i laureati). Infine, sempre l’eccesso ponderale aumenta con l’età, ma diventa una condizione meno frequente superati i 75 anni, come mostrano i dati di Passi d’Argento (sulle persone ultra65enni) perché l’indice di massa corporea è soggetto a variazioni correlate a fattori biologici e patologici, per cui dopo questa età aumenta progressivamente la quota di persone che perdono peso indipendentemente dalla loro volontà. Così se l’eccesso ponderale riguarda il 27% dei 18-34enni sale progressivamente al 53% dopo i 50 anni e raggiunge il 58% fra i 65-74enni, per ridursi progressivamente dopo i 75 anni fino al 46% fra le persone over 85enni.