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assistenza sanitaria conviventi

Assistenza sanitaria per i conviventi more uxorio

Pubblicato il 29 Settembre 2017 master In Home page, News /  1

La tutela dei conviventi, in Italia, è sempre stato un tema piuttosto dibattuto. Non soltanto a livello sanitario, ma per quanto riguarda principalmente tutti gli aspetti, economici e non, riguardanti due persone che hanno deciso di condividere un’avventura di vita senza sposarsi.

La famiglia non è infatti fondata solo sul matrimonio, ma su una comunione di vita a 360 gradi: per questo anche i conviventi (le cosiddette “coppie di fatto”) godono di gran parte dei diritti riconosciuti alle coppie sposate. Questo allargamento di tutela è il risultato di una interpretazione dei giudici che ha portato a un progressivo avvicinamento delle due figure: quelle delle coppie unite da matrimonio e quelle, invece, senza tale vincolo, cioè i cosiddetti conviventi more uxorio. Insomma, oggi i conviventi possono dire di aver raggiunto dei notevoli traguardi rispetto al passato. Questo percorso è culminato nella legge numero 76/2016, più nota come Legge Cirinnà, che oltre a creare l’istituto delle unioni civili tra persone dello stesso sesso, ha disciplinato le convivenze di fatto e introdotto il contratto di convivenza.

La tutela dell’intero nucleo familiare

Dopo questo breve excursus storico, va ricordato che Assidai, sulla tutela dei conviventi, ha sempre avuto – ben prima di molti altri fondi o assicurazioni – una posizione ben precisa: la tutela dell’intero nucleo familiare. Che cosa significa? Semplice: i manager, i quadri e i professionisti che scelgono di aderire ad Assidai automaticamente scelgono di tutelare non solo se stessi ma l’intero nucleo familiare e, non solo il coniuge, ma anche il convivente more uxorio, qualora non siano sposati, e i figli fino a 26 anni. Il Fasi, per esempio, ha introdotto l’assistenza sanitaria a copertura del convivente more uxorio dell’iscritto nel giugno 2016, sottolineando come il raggiungimento di questo obiettivo fosse previsto dalle Parti Sociali in occasione del rinnovo del CCNL per i dirigenti industriali del 30 dicembre 2014.

Tutela sanitaria della famiglia senza contribuzione aggiuntiva

Ma c’è un altro elemento che differenzia Assidai da altri fondi sanitari integrativi o da alcune assicurazioni: è richiesto un contributo unico per l’intero nucleo familiare. Un elemento di fondamentale rilevanza, che si aggiunge al vantaggio di poter iscrivere ad Assidai tutta la propria famiglia. In altri fondi (o assicurazioni) è diverso: ove previsto dal piano scelto, è infatti possibile iscrivere al fondo stesso, su richiesta e con una contribuzione aggiuntiva, anche i componenti del nucleo familiare di ciascun aderente, ovvero sia coniuge, convivente more uxorio (coppie di fatto) e i figli fiscalmente a carico, secondo le vigenti disposizioni di legge, di uno dei due coniugi/conviventi.

La copertura sanitaria per i figli

In altri casi, ma con spese più elevate, i sottoscrittori di una polizza sanitaria in un’assicurazione possono optare per un contratto familiare che offre una protezione idonea al coniuge e ai figli. Purtroppo le spese medico-sanitarie per i bambini possono essere molto costose (per esempio con gli apparecchi dentali): la polizza sanitaria famiglia si pone l’obiettivo di coprire queste spese e, nel contempo, di beneficiare di un risparmio sui premi di polizza che, nel pacchetto famiglia, sono inferiori rispetto ai premi stipulati individualmente per ogni soggetto.

Anche Assidai sul tema della copertura dei figli è in prima linea.  Qualora i manager, i quadri e i professionisti che si iscrivono abbiano figli con età superiore ai 26 anni possono comunque garantire loro l’assistenza sanitaria integrativa attraverso il Piano Sanitario Familiari. Un aspetto da sottolineare ulteriormente in un contesto di welfare sociale dove le giovani generazioni si inseriscono più tardi rispetto al passato nel mondo lavorativo e, quindi, possono beneficiare di benefit, quali l’assistenza sanitaria integrativa, con ritardo rispetto ai loro genitori.

Grazie all’adesione al Piano Sanitario Familiari è possibile estendere l’assistenza sanitaria ai figli over 26 anni e fino a 55 anni e addirittura garantire l’assistenza sanitaria integrativa a tutto il loro nucleo familiare, sempre con lo stesso Piano Sanitario.

 

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