È il progetto europeo coordinato da un consorzio internazionale che coinvolge anche l’Istituto Neurologico Besta di Milano
L’obiettivo è cambiare il futuro della prevenzione e della cura dell’ictus grazie ai gemelli digitali e all’intelligenza artificiale. Il progetto europeo Stratif-AI è coordinato da un consorzio internazionale che coinvolge cinque università e otto ospedali – tra cui l’Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano – e punta a costruire copie virtuali delle persone malate, aggiornate in tempo reale, capaci di prevedere i rischi individuali di malattia e guidare le strategie terapeutiche.
Il concetto di “gemello digitale”, sviluppato grazie a una piattaforma (Stratif-AI), combina modelli meccanicistici, di bioinformatica e di apprendimento automatico per simulare in dettaglio le condizioni delle persone malate. Ciò avviene inserendo tutti i loro parametri, dai dati socio-demografici ai valori di glicemia e pressione arteriosa, fino al funzionamento di organi come fegato, pancreas e cervello. Da qui, si può simulare cosa accadrebbe nel tempo in base agli stili di vita e mostrare come, con minime modifiche, ad esempio smettere di fumare o muoversi di più, il rischio di ictus diminuisce sensibilmente.
In sostanza l’obiettivo del progetto è sì predire, ma anche motivare il cambiamento. Il “digital twin”, visibile a schermo, reagisce alle azioni in tempo reale: se aumenta l’attività fisica, si osservano miglioramenti nel flusso vascolare, nella pressione sanguigna, nei livelli di colesterolo.